Criminologia e Sociologia

28 marzo 2013
CRIMINOLOGIA, VENETO. - ATTI DEL CONGRESSO -
"Le persone scomparse in Italia: le radici del fenomeno"- Padova, palazzo Moroni, 3.2.12 (1^ parte)

LE PERSONE SCOMPARSE IN ITALIA: LE RADICI DEL FENOMENO

Palazzo Moroni, sala “Livio Paladin” - Padova, 3 febbraio 2012

1a edizione

Sessione antimeridiana

(1^ parte)

Avv. Patrizia TRAPELLA – Penalista

Buongiorno a tutti, iniziamo questa giornata. Io sono particolarmente emozionata, sono Patrizia Trapella e sono un avvocato penalista, nonché consigliere del C.d.A. di Emerenc S.r.l., che è la società che è qui oggi rappresentata anche dal Presidente del C.d.A., dottor Luca Massaro, che ha ideato e realizzato questa giornata di studio.

Ringraziamo tutti coloro che, affrontando le intemperie di questi ultimi giorni, hanno voluto essere presenti a questa giornata. Un ringraziamento speciale ai nostri relatori per aver creduto e aderito, con grande entusiasmo, all’idea che Emerenc S.r.l. ha voluto realizzare.

Un grazie alle autorità presenti in sala questa mattina, in particolare alla presenza del Prefetto, dottor Ennio Mario Sodano, del Sindaco, dottor Flavio Zanonato, del Questore, dottor Vincenzo Montemagno, che tra qualche minuto ci omaggeranno del loro saluto. Abbiamo, mi dice il Prefetto Penta, anche il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri, che senz’altro inviteremo per un soluto, unitamente alle altre autorità.

L’incontro che ha ricevuto il patrocinio di diverse istituzioni, in particolar modo un ringraziamento al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Padova, che come avete visto ha conferito per tutti i colleghi per tutta la giornata i sette crediti formativi. Un ringraziamento, anche se non è in locandina ma è pervenuto proprio ieri mattina dal Comune di Padova, che noi ringraziamo, anche dall’Ordine degli Psicologi del Veneto. Ringraziamento per il patrocinio alla Società Italiana di Psicologia e Psichiatria, Ufficio di Presidenza Nazionale; dell’UG Polizia di Stato della Segreteria Regionale Veneto. Questa mattina abbiamo in sala anche diversi appartenenti alle Forze dell’Ordine che ringraziamo per la loro presenza e per la loro sensibilità per il tema che andremo a trattare questa mattina.

Un ringraziamento per il patrocinio all’Istituto Nazionale di Criminologia Clinica, Psicopatologia Forense, Psichiatria Criminale e alla SISMLA, che è il Sindacato Italiano degli Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni.

L’incontro, come poc’anzi detto, nasce dall’idea del dottor Massaro successiva alla pubblicazione di un articolo che è apparso sul secondo numero della rassegna italiana di criminologia e scritto dallo stesso dottor Massaro in collaborazione con alcuni colleghi ed amici. Peraltro questa mattina abbiamo presente in sala anche il dottor Ludovico Argentieri, che appunto ha collaborato con il dottor Luca Massaro. Idea volta a promuovere un incontro tra sociologi, psicologi, psichiatri, teologi, rappresentanti delle istituzioni, medici legali, criminologi, scrittori, giornalisti, appartenenti alle Forze dell’Ordine, avvocati, specialisti e addetti ai lavori, provenienti da ambienti che, apparentemente, sembrano distanti, ma il cui contributo è fondamentale proprio in termini volti a tentare di comprendere i significati del fenomeno.

Questa giornata studio, proprio per com’è stata ideata e realizzata, ci sia consentito dire è tra le prime, se non la prima in Italia, e di questo ne siamo veramente orgogliosi.

Come potete vedere dalla brochure che abbiamo consegnato, la giornata si articola in due fasi. Quella della mattina è presieduta dal professor avvocato Manuel Sarno di Milano, che è anche professore a contratto di Cooperazione Investigativa Internazionale presso l’Università di Ferrara. L’avvocato Sarno svolge la propria attività esclusivamente nell’ambito penale e tra le varie cariche ricoperte a me piace in particolar modo ricordare che l’avvocato Sarno è stato componente della Commissione ministeriale di studio per la riforma del Codice Penale, la cosiddetta “Commissione Nordio”, nonché della Commissione che si è occupata della predisposizione del disegno di legge sul mandato di arresto europeo.

La sessione pomeridiana, invece, siamo in attesa, tra poco senz’altro ci raggiungerà, sarà presieduta dal professor Carlo Alberto Romano, che è professore associato di criminologia e criminologia penitenziaria presso l’Università degli Studi di Brescia, docente del corso della laurea magistrale in Giurisprudenza della Facoltà di Giurisprudenza e del corso di Medicina Legale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia. Come nel suo curriculum, tra le molte cariche ricoperte il professor Romano è anche membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Criminologia.

I lavori avranno inizio con l’intervento, l’ho qui a lato, del Prefetto, dottor Michele Penta, che è Commissario straordinario del governo per le persone scomparse. Ora, l’Ufficio del Commissario straordinario del governo, che è materialmente ubicato a Roma, istituito con decreto del Ministro dell’Interno, è la struttura posta alle sue dirette dipendenze, con compiti di supporto all’attività del Commissario, di monitoraggio, studio e analisi dei dati e delle informazioni che vengono acquisite da soggetti sia pubblici che privati anche con riferimento ai singoli casi di persone per le quali non sia accertata la volontarietà della scomparsa. L’Ufficio altresì coadiuva il Commissario nell’attività di raccordo con gli organismi di carattere internazionale. L’attività del Commissario straordinario del governo è tesa a favorire il confronto e l’aggiornamento continuo tra le informazioni in possesso del sistema dati, interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza sulle persone scomparse e quelle risultanti a livello territoriale sui cadaveri non riconosciuti, proprio allo scopo di tenere aggiornato il dato di sintesi nazionale sugli scomparsi. L’Ufficio intrattiene anche rapporti con i familiari degli scomparsi e con le Associazioni più rappresentative a livello nazionale, in particolar modo con l’Associazione Penelope Italia, proprio allo scopo di proporre alle competenti autorità eventuali soluzioni e misure per rendere più efficaci gli interventi del settore.

Parlando appunto di Penelope Italia, il secondo intervento sarà affidato all’onorevole Elisa Pozza Tasca, Presidente nazionale di Penelope Italia, l’Associazione nazionale dei parenti e degli amici delle persone scomparse. Io ringrazio anche in particolar modo la rappresentante Veneto, la signora Gilda Bianchi, che abbiamo in sala, ed alcuni altri amici qui del nord Italia che verranno poi indicati dall’onorevole Pozza Tasca, che rappresentano sempre l’Associazione Penelope nel nostro territorio.

Come dicevo il secondo intervento è affidato all’onorevole Elisa Pozza Tasca, da sempre impegnata nel campo del volontariato ed ha fatto esperienza politica come deputato. È grazie anche all’intervento e alla presenza dell’onorevole Pozza Tasca che è stato nominato il Commissario straordinario per il governo, che si occupa appunto delle persone scomparse.

La mattina proseguirà con l’intervento del dottor Luca Massaro, specialista in Medicina Legale, master in Criminologia e Psichiatria Forense, che è appunto l’ideatore, come ho poc’anzi detto, di questa importante giornata di studio, che ci parlerà delle cause del fenomeno scomparsa e di alcune proposte operative che mi permetto di dire sono del tutto innovative, quindi per gli addetti ai lavori ci saranno delle innovazioni, delle novità, questa mattina.

Sarà la volta poi del professor Massimo Montisci, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Legale presso l’Università di Padova. A questo punto mi sembra doveroso dire che è di grandissima rilevanza il ruolo del medico legale per quanto riguarda il fenomeno persone scomparse. Invero, proprio per facilitare al massimo l’identificazione delle persone scomparse, i medici legali vengono incaricati dall’autorità giudiziaria di eseguire proprio quegli accertamenti autoptici sui cadaveri delle persone non identificate per rilevare dati biometrici e descrittivi che consentano di risalire all’identità della persona deceduta tramite una comparazione con quelli delle persone delle quali sia stata denunciata la scomparsa.

Dopo la pausa del pranzo, e dopo vi darò tutte le informazioni del caso, il pomeriggio avrà inizio con l’intervento, siamo in attesa, comunque senz’altro tra poco arriverà, del professor Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore. Vittorino Andreoli penso sia una persona molto conosciuta, è uno dei più autorevoli studiosi italiani della psiche, è conosciuto anche all’estero dove ha lavorato e lavora tutt’oggi, autore di moltissimi libri di grande successo ed è un punto di riferimento proprio per capire giovani, disagio, malattia, società. In questa giornata di studio il professor Andreoli ci intratterrà sul ruolo dei disturbi della mente nel fenomeno delle persone scomparse.

Dalla Psichiatria facciamo poi un volo e andremo alla Psicologia, sempre nel pomeriggio proseguirà il professor Silvio Ciappi, che abbiamo già qui questa mattina, psicologo forense, criminologo, saggista, narratore. Il professor Ciappi si occupa, in particolar modo, di reati violenti, di Psichiatria Forense, di Psicologia Giuridica, di Sociologia della Devianza, di tematiche legate alla prevenzione dei delitti e alla sicurezza, non soltanto in Italia ma anche all’estero, dove il professor Ciappi ha svolto missioni per conto della Commissione Europea e per importanti centri di ricerca. Ciappi è noto soprattutto per i suoi contributi sull’analisi dell’approccio narratologico alla spiegazione del crimine; oggi interverrà sul tema della assenza dello scomparso e dei risvolti psicologici dell’assenza.

Terzo contributo del pomeriggio ci verrà offerto dal teologo don Renzo Pegoraro, docente di Bioetica presso la Facoltà Teologica del Triveneto, direttore scientifico della Fondazione Lanza, cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita. È un onore per noi avere qui il teologo don Renzo Pegoraro in quanto proprio Sua Santità gli ha conferito, nel mese di settembre 2011, quindi da pochissimo, questa alta carica della Pontificia Accademia della Vita, in quanto questo incarico rappresenta proprio la seconda carica della Pontificia Accademia della Vita che ha come compito la promozione della ricerca, informazione e formazione sui principali problemi di Bioetica e Biodiritto relativi alla promozione, alla difesa della vita e della dignità della persona umana, soprattutto nel diretto rapporto che essi hanno con la morale cristiana. Don Renzo Pegoraro ci parlerà della sofferenza legata alla scomparsa.

Dopo una breve pausa, il pomeriggio procederà in modo direi ricco e molto intenso affrontando gli aspetti sociologici e giudiziari, nonché mediatici, legati alla scomparsa. Avremo la presenza della professoressa Simonetta Bisi, docente di Sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma; è una profonda studiosa del fenomeno degli scomparsi, è autrice di un importantissimo saggio dedicato alle persone scomparse che è stato redatto nel 1993 e si chiama “Vite in fuga”. La professoressa Bisi ci parlerà dei riflessi sociali del fenomeno e di come negli anni sia cambiata la tipologia della figura dello scomparso.

L’aspetto giudiziario del fenomeno, in particolare dell’attività inquirente in caso di persona scomparsa, verrà affrontato dal dottor Rosario Priore, Presidente di Sezione della Suprema Corte di Cassazione. Siamo in attesa, dovrebbe prendere il treno, se tutto va bene, intorno alle ore dieci, perché questa mattina a Roma il tempo non è il massimo, comunque siamo in contatto telefonico e speriamo di averlo nel primissimo pomeriggio qui con noi. Presidente di Sezione della Suprema Corte di Cassazione, magistrato da oltre un trentennio, il nome è un programma come si direbbe perché il dottor Priore ha seguito molti dei casi di violenza e terrorismo interno e internazionale durante la propria carriera; ricordo a me stessa, tra i più importanti, l’eversione nera ad autonomia operaia, il caso Moro, il caso Ustica e gli attentati palestinesi, il tentativo di omicidio a Giovanni Paolo II.

Infine avremo l’intervento dedicato al ruolo dei mass media nel caso di persone scomparse, che verrà analizzato dal dottor Mario Marchi, giornalista, esperto della comunicazione sociale, che vive e lavora a Milano, è autore di moltissimi servizi e per chi lo vedrà oggi pomeriggio è un volto direi, è una voce inconfondibile di una delle televisioni italiane più importanti.

Abbiamo predisposto due tipologie di intervento, a fine mattinata e a fine pomeriggio. Raccomando la puntualità a tutti i congressisti perché, come avete visto dal programma, che é molto folto, ben nutrito, è denso e non vorremmo slittare troppo con i tempi, proprio per riuscire tutti verso le diciotto, diciotto e trenta, a terminare la nostra giornata di studio.

Per chi ha avuto il badge prima bianco, dov’è stato scritto il nome, ricordo che prima di andare alle pause caffè e pranzo, che verranno tenute qui al Pedrocchi, di munirsi, le abbiamo, sono arrivate con la seconda automobile questa mattina, del pass, perché altrimenti al pranzo e alle pause caffè non entrereste.

Io vi auguro buona giornata.

Inizierei con i saluti e chiamerei per primo il Prefetto, di seguito il signor Sindaco e il Questore di Padova. Buona giornata a tutti.

 

Dott. Ennio Mario SODANO – Prefetto di Padova

Io mi limito a portare il mio saluto. Ho sentito il programma e la giornata mi pare estremamente densa, quindi non voglio rubare tempo, né d’altra parte sono un tecnico, avete qui uno dei migliori tecnici, penso, nella persona del Prefetto Penta, al quale mi lega oltretutto un’amicizia personale.

Già il programma di questa mattina è stato illustrato: qual è la complessità e l’ampiezza del problema delle persone scomparse, che ha, naturalmente, una valenza estremamente d’impatto per chi subisce la perdita di una scomparsa, ma ha una valenza non altrettanto importante per la città che se ne occupa soltanto come fenomeno mediatico, in casi particolari. È invece un fenomeno, questo, che ha moltissime implicazioni: avete visto quante materie, quante competenze entrano in campo in questo tipo di attività e quali riflessi possono avere, quale scambio reciproco ci può essere tra questa attività e la normale attività di Polizia, c’è uno scambio costante.

È un’attività sulla quale noi, come Ministero dell’Interno, investiamo e investiamo molto perché, ripeto, ha moltissimi riflessi, molte implicazioni, penso soltanto alle grandi catastrofi dove c’è il problema analogo di identificare corpi; e questo è stato verificato anche recentemente nelle catastrofi che hanno colpito un po’ il mondo in generale. Ma è un’attività che, comunque, impone alle altre specialità di Polizia, alle altre attività che hanno a che fare con l’indagine, un salto di qualità, quindi sono attività che si autoalimentano nella speranza di riuscire, sempre meglio, a rispondere alle esigenze.

Ripeto, è un fenomeno, questo, che ha un impatto emotivo e un impatto, com’è possibile immaginare per i singoli, per le famiglie, che è estremamente grave, sul quale l’attenzione in generale non è che sia così alta, perché si pensa sempre che sia un fenomeno che riguardi pochi. Invece, ripeto, per le molte implicazioni che ha è un fenomeno che ci riguarda tutti e che poi ha dei riflessi per ciascuno di noi.

Io vi auguro buon lavoro, ringrazio ancora il Prefetto Penta per la sua presenza qua e lo saluto; sono sicuro che dalla giornata di oggi usciranno molte utili indicazioni. Grazie.

 

Avv. Patrizia TRAPELLA – Penalista

Invitiamo il Sindaco.

 

Dott. Flavio ZANONATO – Sindaco del Comune di Padova

Mi fa particolarmente piacere portare il saluto dell’Amministrazione comunale a questo convegno davvero interessante. L’argomento è un argomento indubbiamente molto delicato, richiede un approfondimento fatto con serietà, con la necessaria delicatezza anche e con molto rispetto.

Normalmente noi, normali cittadini, utenti del servizio televisivo e del servizio dell’informazione, siamo abituati a vedere e trattare con morbosità questo tipo di argomento, e quindi è un argomento che viene presentato soprattutto in alcuni aspetti particolari, senza rispetto per i parenti delle vittime delle persone scomparse, senza quella necessaria attenzione rispetto alle enormi sofferenze che questi fenomeni producono.

Qui invece abbiamo una particolare e prestigiosa platea di relatori, i presenti sono persone di grandissima qualità e mi pare che tutto sia impostato in modo tale da dare delle risposte che hanno un forte contenuto di natura scientifica e comunque con una particolare attenzione sotto il profilo umano, sotto il profilo psicologico, sotto altri aspetti.

Mi fa un enorme piacere che queste iniziative si svolgano a Padova, quindi ringrazio chi l’ha organizzata, l’onorevole Elisa Pozza Tasca e gli altri che l’hanno pensata ed ideata. Considerateci, anche se non siamo in grado di portare un diretto contributo, sicuramente un punto di appoggio di tipo logistico e lo faremo sempre con grande piacere e molto volentieri, vista la qualità di un’iniziativa come questa. Non vi rubo altro tempo, vi saluto e vi ringrazio.

 

Avv. Patrizia TRAPELLA – Penalista

Ci ha raggiunto, e invito per un saluto, la dottoressa Elena Donazzan, Assessore regionale alle politiche dell’istruzione, della formazione, del lavoro. A lei il saluto. Ho detto correttamente?

 

Dott.ssa Elena DONAZZAN – Assessore regionale alle politiche dell’istruzione, formazione, lavoro

Perfettamente, grazie di cuore.

Questa mattina io porto i saluti della Regione del Veneto a questo importante momento di approfondimento. Vedete, paradossalmente ci siamo trovati in una originale situazione: la Regione del Veneto, da dov’è nata anni fa proprio dall’intervento dell’onorevole Pozza Tasca in una situazione molto delicata, nacque questa voglia di provare a stare insieme nell’affrontare una grandissima sofferenza. Da qui nasce Penelope, nasce dalla Regione del Veneto, e dopo molti anni, dopo che Penelope tesse la sua tela in tutta Italia, la Regione del Veneto era l’ultima a dare un riconoscimento ufficiale e formale.

Questa è la burocrazia che probabilmente voi oggi anche racconterete e cercherete di indagare per quello di vostra competenza, di quanto quando non si riesce a comprendere l’esigenza profonda dell’uomo, dell’umanità, delle sue sofferenze, anche in cose molto semplici e molto banali come un semplice riconoscimento di un’associazione, ci si trova magari a non avere la giusta valutazione e il giusto riconoscimento. Oggi, per fortuna, saniamo anche questa originale e sarebbe stata anche come dire brutta situazione legata alla nostra Regione, proprio perché, invece, questa rete, questa associazione, questo sforzo, questi approfondimenti servono proprio per raccontare ciò che non viene raccontato.

Il Sindaco, Flavio Zanonato, diceva appunto quanto clamore sta attorno ad alcuni fatti per certi momenti, per certi periodi, ma quanto silenzio sta attorno a tutto il resto. Io credo che sia questa la parte più importante, che con grande senso di civiltà, quindi senso di appartenenza anche, a una sofferenza che non è più solo privata ma diventa purtroppo molto spesso un fatto di dominio pubblico, che viene dimenticato con altrettanta velocità, ci deve essere tutto attorno non solo la vicinanza personale e umana di associazioni come Penelope, che ringrazio, ma tutta la costruzione di ciò che di pubblico deve esserci, e quindi delle norme, delle leggi, degli approfondimenti, perché su queste pagine non scritte ci sia, invece, una pagina scritta di civiltà.

Io vi ringrazio della giornata di lavoro che oggi fate, dà lustro alla Regione del Veneto e a tutta la vostra capacità di tessere questa tela, buon lavoro a tutti e auguri.

 

Avv. Patrizia TRAPELLA – Penalista

Passerei la parola al signor Questore.

 

Dott. MONTEMAGNO – Questore di Padova

Innanzitutto ringrazio per il cortese invito il dottor Luca Massaro e porgo il mio più cordiale benvenuto a tutti gli ospiti e ai relatori.

Oggi si parla di un tema molto importante, perché si parla delle persone scomparse in Italia e le radici del fenomeno, è un problema complesso.

Nel 2010 è stato istituito, presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, la banca dati ricerca scomparsi, che costituisce un fondamentale strumento operativo per l’attività di ricerca delle persone scomparse, per il cui monitoraggio poi è stato istituito, nel 2007, il Commissario straordinario del governo per le persone scomparse.

È importante sottolineare che tale problematica è molto complessa, spesso riconducibile ad allontanamenti volontari per disagi sociali, familiari o per gravi patologie, e solo in pochi casi a cause criminali. Però per ogni caso occorre valutare attentamente anche l’aspetto investigativo, per non incorrere in errori madornali, come purtroppo sono successi, e cito il caso Claps: questa ragazza dichiarata scomparsa per diciassette anni e poi rinvenuta cadavere.

Il fondamentale valore aggiunto di tale sistema, e mi riferisco al sistema ricerca scomparsi, è dato, infatti, dalla possibilità di accrescere lo spettro delle indagini in caso di scomparsa, sfruttando la diffusione delle ricerche attraverso la banca dati interforze, il cosiddetto SDI, che è in uso a tutte le Forze di Polizia. Inoltre il sistema ricerca scomparsi, gestito dalla Polizia Scientifica, consente di effettuare un incrocio dei dati biometrici e descrittivi, contenuti in banca dati, al fine di poter individuare eventuali casi di corrispondenza tra soggetti scomparsi e cadaveri non identificati, che dovranno poi essere valutati caso per caso per pervenire ad una identificazione certa attraverso impronte digitali o analisi del DNA.

Su tale fronte, proprio sul fronte del DNA, sarà di fondamentale importanza il provvedimento legislativo, ancora in itinere, recante “Disposizioni per la ricerca delle persone scomparse”, precisando che la futura implementazione e la piena funzione della banca dati DNA costituirà un valore valido, un ulteriore valido supporto per le indagini di Polizia Scientifica, particolarmente impegnata su questo fronte attraverso il monitoraggio svolto da una squadra “Analisi crimine violento”, presente sia a livello centrale sia in tutte le strutture interregionali della Polizia Scientifica, quindi anche in quella di Padova.

Giova sottolineare l’impegno della Polizia di Stato nel valutare, con la massima attenzione, soprattutto i casi di scomparsa dei minori, per i quali già da tempo, presso le Questure, sono stati istituiti gli Uffici minori, uno a livello investigativo presso le Squadre Mobili ed uno a livello anche sociale presso la Divisione Anticrimine.

A proposito dei minori, ritengo interessante segnalare il progetto di allerta per i minori scomparsi. Questo progetto, realizzato nel quadro di una cooperazione internazionale e finanziato con il contributo dell’Unione Europea, prevede la realizzazione di un call center interforze, all’interno del quale verrà costituita un’unità di crisi, con il compito di coordinare i flussi informativi tra le popolazioni e gli organi inquirenti, al fine di rendere sempre più rapide ed efficaci le azioni poste in essere per la ricerca dei minori.

Infine un’ultima annotazione che riguarda i malati di Alzheimer, una categoria particolarmente delicata. A riguardo, e in via sperimentale, è stato approvato un progetto promosso dall’Associazione Alzheimer Uniti onlus, denominato “Diogene”, che prevede un servizio di vigilanza satellitare per le persone affette dalla predetta patologia o da altre patologie demenziali. Anche, purtroppo, quelli affetti da questa patologia fanno parte, spesso, delle persone scomparse.

Io ho finito il mio intervento. Auguro veramente un buon lavoro alla conclusione di questo convegno e rinnovo i miei saluti.

 

Avv. Patrizia TRAPELLA – Penalista

Inviterei, per un saluto, anche il Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Padova.

 

Dott. POLITO – Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Padova

Ringrazio per l’invito a partecipare a questo convegno.

Io comando il Reparto Operativo di Padova. Il Reparto Operativo è un’unità che si occupa, prevalentemente, di indagini; indagini che riguardano la criminalità comune come quella organizzata e quindi si occupa anche di indagini che riguardano le persone scomparse.

Prima di arrivare qui a Padova, la mia esperienza professionale mi ha portato a lavorare in Regioni come la Sardegna, la Calabria; gli anni, in particolare, dal 1989 al 1993 mi occupavo di sequestri di persona. È stata un’esperienza esaltante che mi ha portato a capire i meccanismi con cui ci si avvicina a fenomeni di questo genere. Più da vicino, dal 2000 al 2010 ho fatto servizio, invece, in Sicilia, a Palermo, e poi a Bari dove mi sono occupato di indagini che riguardavano la ricerca dei latitanti. Sequestri di persona, ricerca latitanti, persone scomparse, sono fenomeni diversi, chiaramente, però lo stare alle calcagna di una persona scomparsa vi garantisco richiede un impegno notevole, richiede un’indagine complessa, richiede un approccio investigativo articolato. Fondamentali, spesso, sono i primi minuti, le prime ore dell’evento, questa è l’esperienza che io ho avuto a riguardo di questo argomento.

Vi ringrazio di questo invito a partecipare a questo importante momento formativo e vi auguro buon lavoro. Grazie.