Criminologia e Sociologia

14 maggio 2012
Le previsioni per il 2012? Una società sempre più egoista

Le previsioni per il 2012? Una società sempre più egoista

(“La Voce” di Rovigo 27.12.2011)

 

di Patrizia Trapella* e Luca Massaro**

 

Il 2011 è al termine e ci si chiede come sarà l'anno che verrà – per fare il verso ad una famosa canzone di Lucio Dalla.

Antropologicamente parlando, la preveggenza – capacità o facoltà di conoscere il futuro – è un antico esercizio dell'uomo. Fin da quando, comparso su questo pianeta, si chiedeva come sarebbe stato il giorno seguente, guardando l'orizzonte e il cielo. E lo sarà sempre perché l'uomo, volente o nolente, possiede una consapevolezza. Egli è incapace di governare il mondo che lo circonda (il tempo, i temporali, la siccità, i terremoti, la morte, …). Questa insicurezza che letteralmente permea la natura dell'uomo, perché mortale, è inemendabile.

Zygmunt Bauman, notissimo sociologo, parla di “paura liquida”; è quella che ci perseguita. E' la paura sparsa, libera, indistinta.

Dicevamo, come sarà il 2012 per la nostra società? I Maya, ormai estinti, non avrebbero dubbi: il mondo – la quinta era – finirà il 21.12.2012. Noi invece non pensiamo a cataclismi naturali e paventiamo invece quelli sociali pandemici, ben più pericolosi.

Il tema – il futuro della nostra società – molto stimolante e, allo stesso tempo, insidioso, è la vera sfida delle moderne sociologia e criminologia. Dopo la rivoluzione industriale, le migrazioni dalle campagne alle città, i fenomeni di urbanizzazione e le emigrazioni internazionali, la globalizzazione. E ora?

Chiunque voglia prevedere il comportamento futuro dell'uomo – degli uomini – perché di questo si tratta o il futuro della nostra società che altrimenti si voglia dire, sa che rischia di dire spropositi, si espone facilmente a critiche e rivendica una funzione psichica superiore – la previsione del futuro – che non possiederà mai.

Tuttavia, le ultime e gravi vicissitudini economiche-finanziarie mondiali forniscono uno stabile punto di riferimento per azzardare una grossolana previsione. Probabilmente, aumenteranno i reati. I furti, i reati ambientali, quelli connessi all'uso di Internet e quelli dei colletti bianchi. Ma questo è puro qualunquismo e ce ne scusiamo.

Noi temiamo che la nostra società sia malata. Seriamente malata. Congenitamente malata. I suoi componenti – gli uomini – dibattuti da sempre tra l'aderire per predisposizione alla natura animale (egoistica ed evoluzionistica) e il perseguire quella sociale (altruistica e moralistica), stanno arrivando alla resa dei conti con loro stessi. E' una questione di tempo.

I dati certi sono quelli che vedono da un lato un recente, inarrestabile ed enorme progresso tecnologico-scientifico. Innegabile. Incontestabile. Dall'altro, si sta assistendo ad un progressivo scollamento sociale: all'interno dei singoli nuclei familiari, tra i nonni e i nipoti, tra i padri e le madri e i figli; all'interno della singola società, tra i ricchi, la cosiddetta borghesia e i poveri e, infine, tra le nazioni ricche e quelle povere. E' una società ormai fondata prevalentemente sul potere economico e sull'individualismo e i rapporti sociali sono deboli, insicuri e fugaci.

I giovani che sono il nostro futuro sono disorientati. Ricevono messaggi e valori positivi (rispetto, generosità e solidarietà, …) dai genitori e dai buoni educatori; ma dai mass-media, dai film, dalla pubblicità, dagli amici (a volte) e dai conoscenti giungono ben diversi stimoli, a volte antitetici. E allora quali seguire? Quali ascoltare? Un vero dilemma per loro.

Lontano dagli acclamati luoghi comuni riteniamo di poter affermare che ci aspetta un futuro sociale difficile. Non possiamo più nascondere a noi stessi il fatto di essere degli egoisti predestinati e prima ne prendiamo atto e meglio sarà.

Convinti di non essere stati troppo audaci – non desideriamo facili consensi – auguriamoci un felice anno nuovo. Come nelle più consolidate consuetudini popolari. Auguri.

 

*avvocato penalista **medico legale con master in psichiatria forense e criminologia. Entrambi membri della Harvard Associates in Police Science, Inc. Baltimore.